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Quale coibentazione scegliere per ridurre il consumo energetico

By admin | In Isolamento e Coibentazione | on Giugno 26, 2017

Coibentazione termica - Sotea Srl

La coibentazione delle pareti esterne è l’intervento edilizio che meglio aiuta a ridurre il consumo energetico di un edificio. Scegliere i giusti materiali renderà l’opera sicuramente efficiente.

I vantaggi della coibentazione termica

Una casa isolata a dovere offre un comfort abitativo senza precedenti, e permette ai suoi inquilini un risparmio sulla bolletta fino all’80% della spesa. Il sistema più efficiente, conosciuto in edilizia è infatti il cosiddetto isolamento a cappotto, che beneficia della posa di materiale isolante all’esterno anziché all’interno delle pareti perimetrali. Così facendo, elimina i cosiddetti ponti termici, ovvero i punti in cui avviene la dispersione del calore derivante dai riscaldamenti e dell’aria fresca proveniente dagli impianti di climatizzazione. Sì perché l’isolamento a cappotto è efficace in inverno come in estate, quando favorisce il raffrescamento e la giusta ventilazione di case, uffici ed appartamenti, e può coinvolgere anche i tetti. Il primo vantaggio fornito da questo tipo di coibentazione sta dunque nel mantenere inalterata la temperatura interna, indipendentemente dai cambiamenti climatici che avvengono nell’ambiente esterno. Il beneficio ricade quindi anche sull’ambiente, poiché riducendo drasticamente le dispersioni, vi è una minor fuoriuscita all’esterno di emissioni inquinanti (CO2). In questo modo, l’edificio risulterà più sostenibile e presenterà inoltre un’efficienza energetica migliore, il che potrebbe comportare un aumento del suo valore, sia sociale che economico.

Quindi, la coibentazione termica tramite isolamento a cappotto consente a condomini, inquilini e proprietari una spesa più contenuta per il riscaldamento e la climatizzazione della casa. Questo perché sarà molto più facile e immediato portare i locali alla temperatura ideale, cosicché questa potrà rimanere stabile più a lungo.

L’isolamento a cappotto ha anche l’importante pregio di ridurre la percezione dei rumori intollerabili, come quelli dei cantieri edilizi o del traffico intenso, e contrasta la formazione della muffa, data dal differenziale di temperatura delle pareti esterne, generalmente molto fredde, con quelle interne, più calde.

I materiali utilizzati per l’isolamento a cappotto

I materiali utilizzati da Costruzioni Sotea per la coibentazione termoacustica garantiscono, da oltre 35 anni, sicurezza, efficacia e facilità di posa. Nel caso in cui l’isolamento a cappotto fosse necessario per una ristrutturazione, è il personale qualificato a stabilire, dopo dovuto sopralluogo, quali siano i materiali più adatti, a seconda della tipologia di intervento ma anche della zona climatica in cui questo verrà effettuato. La coibentazione migliore è offerta da materiali ad alta densità, che riescono, quanto più possibile, a coniugare un’ottima traspirazione al migliore potere isolante. Un discorso valido specialmente per le nuove costruzioni, dove lo spessore richiesto è pari a 10-16 cm, rispetto agli 8-14 cm per gli interventi di riqualificazione energetica.

Le prestazioni migliori dipendono dunque dallo spessore del materiale, ma anche dalla sua conducibilità termica, indicata con il simbolo lambda ‘λ’. Minore è il valore, migliore sarà la performance garantita. Altro fattore da considerare è lo sfasamento termico, ovvero il tempo impiegato dal calore esterno ad attraversare la materia isolante e raggiungere le pareti interne dell’abitazione. Maggiore è il valore, migliore sarà il raffrescamento offerto. Altrettanto importante è la resistenza di diffusione al vapore, ovvero la traspirabilità, indicata con il simbolo ‘µ’. Quanto più è basso, tanto più traspirante sarà la materia isolante e dunque minori le possibilità che si crei condensa presso le pareti interne.

I materiali di origine naturale

Nella maggior parte dei casi, i materiali più utilizzati per la coibentazione termoacustica sono lana di vetro, lana di roccia, sughero e lana di legno mineralizzata, quattro composti naturali che hanno il compito di costituire lo strato isolante da apporre, tramite apposite sostanze adesive, alle pareti esterne. Offrono anche un buon isolamento termoacustico, ma in genere non vengono utilizzate per coibentare i tetti in laterocemento o le pareti di mattoni. Lana di roccia e fibra di legno offrono anche isolamento dal rumore aereo. La prima è anche ignifuga, dunque indicata per una miglior resistenza al fuoco. In sintesi, i materiali di origine vegetale o minerale hanno bassi valori di conducibilità termica, sono traspiranti e sostenibili essendo biodegradabili, ma più costosi di quelli realizzati artificialmente. Potremmo dunque dire che sono adatti per le case in pianura collocate al Nord, dove in estate il calore irradiato dall’ambiente è elevato e costante.

I materiali sintetici

Altro materiale particolarmente diffuso è l’EPS ovvero la lastra di polistirene espanso sinterizzato, un materiale leggero che ha il grande pregio di durare a lungo nel tempo. Essendo di origine sintetica, non contiene sostanze nutritive che potrebbero favorire la comparsa della muffa. I pannelli XPS con polistirene estruso hanno un più ridotto impatto ambientale ed elevata idrorepellenza, sono pertanto adatti alla coibentazione del tetto rovescio. Migliore è la performance offerta dall’EPS con grafite, che però denota sensibilità al calore del sole. I valori di sfasamento termico sono più elevati rispetto a quelli garantiti dagli isolanti naturali, ma gli isolanti sintetici resistono meglio ad acqua ed umidità, sono più economici, facili da installare e hanno un ciclo di vita più lungo.

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